Autunno in oratorio VI Edizione – Il lavoro è per l’uomo

Anno 2010-2011
Luogo Oratorio San Filippo Neri

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“Oltrepassare ciò che è solamente utile” – il lavoro è per l’uomo
Stefano Zamagni – Sergio Migliorini – Piergiorgio Marino

Locandina

Articolo introduttivo:
Sabato 27 novembre, alle ore 16.45, si terrà la terza conferenza del ciclo “Sermones”. Questa volta l’accento è posto su una tematica propria dell’età adulta: il lavoro.

Interverranno il dott. Piergiorgio Marino, Presidente dell’ “Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti” genovese e Presidente del “Centro Siri”; il dott. Sergio Migliorini Segretario  CISL Liguria ed il Prof. Stefano Zamagni, Docente presso l’Università di Bologna e autore di numerosissime pubblicazioni.

I relatori si confronteranno con il titolo “Il lavoro è per l’uomo. Oltrepassare ció che è solamente utile” ispirato all’Enciclica “Laborem Exercens” di Giovanni Paolo II, dalla quale emerge chiaramente come la dimensione lavorativa sia davvero la possibiltà data all’uomo non solo di cambiare e migliorare la realtà, ma prima ancora di completare e realizzare la propria vocazione, legata al suo essere persona e quindi alla dimensione relazionale della quale il lavoro fa parte.

Come per i precedenti incontri sarà possibile acquistare pubblicazioni inerenti il tema trattato.

Gli intermezzi musicali saranno affidati al maestro Benedetto Spingardi al pianoforte.

 

“Il lavoro è un bene per l’uomo, per la famiglia e per la società, ed è fonte di libertà e di responsabilità”. Il 18 marzo scorso, ricevendo in udienza gli imprenditori romani, papa Benedetto XVI rinnovava l’appello contenuto in Caritas in veritate, sottolineando che “l’aumento della disoccupazione, specie giovanile, l’impoverimento economico di molti lavoratori e l’emersione di nuove forme di schiavitù, esigono oggi come obiettivo prioritario l’accesso ad un lavoro dignitoso per tutti”. In quell’occasione, il papa invitata a “saper vincere quella mentalità individualistica e materialistica che suggerisce di distogliere gli investimenti dall’economia reale per privilegiare l’impiego dei propri capitali nei mercati finanziari, in vista di rendimenti più facili e più rapidi”, partendo dalla consapevolezza che “le vie più sicure per contrastare il declino del sistema imprenditoriale del proprio territorio consistono nel mettersi in rete con altre realtà sociali, investire in ricerca ed innovazione, non praticare un’ingiusta concorrenza tra imprese, non dimenticare i propri doveri sociali ed incentivare una produttività di qualità per rispondere ai reali bisogni della gente”.

Queste riflessioni hanno fatto da filo conduttore al terzo incontro del ciclo Sermones 2010 – Le stagioni della vita, tenutosi sabato 27 novembre presso l’Oratorio di San Filippo Neri, in via Lomellini, nell’ambito della rassegna “Autunno in Oratorio” (VI edizione). L’incontro, dal titolo “Oltrepassare ciò che è solamente utile. Il lavoro è per l’uomo”, ha visto la partecipazione di Piergiorgio Marino, presidente della sezione genovese dell’UCID (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti) e di Sergio Migliorini, segretario generale della CISL Liguria.

“Come coniugare il fatto dell’economicità dell’impresa al fatto di lavorare per il bene comune?”. A questa domanda Marino ha risposto sottolineando l’attività dell’UCID Liguria. A Genova – ha detto il relatore – si è infatti costituito il “Centro Siri”, nato per sviluppare una coscienza imprenditoriale volta alla ricerca del bene comune: “è oggi necessaria una maggiore conoscenza della Dottrina Sociale della Chiesa, allo scopo di individuare i valori ed i principi che devono guidare la gestione etica dell’economia e quindi anche dell’impresa, ma anche delle pratiche aziendali migliori”. L’obiettivo del “Centro Siri” – ha detto Marino – è quello di “accompagnare gli imprenditori nella ricerca e nella sperimentazione del bene comune, il bene di tutti. E’ questo il vero intento dell’attività aziendale”. Affermazione, quest’ultima, ripresa da Migliorini, il quale ha affermato come, negli ultimi trent’anni, il concetto di bene comune sia stato distrutto dallo svilimento del senso stesso del lavoro: “oggi il profitto non è più visto come un volano da reinvestire ma come uno strumento per moltiplicare i patrimoni personali. La sobrietà è diventata un disvalore; l’impresa ha perso la sua dimensione sociale”. In questo contesto – si è chiesto il segretario della CILS Liguria – qual è il compito del sindacato? “Favorire la ripresa di valore sociale dell’impresa. L’Europa deve investire sulla risorsa umana: più questa è coinvolta nella vita dell’impresa e nella distribuzione dei redditi dell’impresa, più diventa un fattore di sviluppo importantissimo”. L’imprenditore attento al bene comune è oggi chiamato a vedere la propria attività nel quadro di un tutto plurale: è tale impostazione – hanno concluso i relatori -, “a creare un mercato più competitivo ed insieme più civile”.

Una simile logica di impresa presuppone innanzitutto una certa visione dell’uomo e della vita: un umanesimo, cioè, che nasca dalla consapevolezza di essere chiamati come singoli e comunità a far parte dell’unica famiglia di Dio; aperto a Dio e proprio per questo aperto all’uomo.

 

Antonio Musarra