Autunno in oratorio V Edizione – Filippo Neri e la pittura a Roma tra Cinque e Seicento

Anno 2009-2010
Luogo Oratorio San Filippo Neri

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Conferenza di don FRANCESCO DANIELI, Autore di ‘San Filippo Neri. La nascita dell’Oratorio e lo sviluppo dell’arte cristiana al tempo della Riforma’

locandina evento

“Homo sum: humani nihil a me alienum puto”. San Filippo Neri fa suo questo celebre motto terenziano e non trascura nessun aspetto della natura umana che possa condurre a Dio. Neppure l’Arte.

Don Francesco Danieli, 29 anni della Diocesi di Nardò – Gallipoli, è stato brillante protagonista dell’ultimo appuntamento dei Sermones – Conversazioni su fede, attualità, cultura sul tema “Filippo Neri e la pittura a Roma tra Cinque e Seicento”. Il Rinascimento, appunto: periodo culturalmente fervidissimo, che ha visto il successo economico – politico delle varie signorie d’Italia riverberarsi nel fiorire di opere d’arte senza tempo, per abbellire palazzi ed edifici religiosi, testimoniando la potenza del committente. Ma ci sono stati uomini in grado di comprendere appieno le più autentiche finalità dell’arte e della composizione pittorica: Filippo Neri è uno di questi. Ponendosi sulla scia di “Grandi” del suo tempo come Girolamo Savonarola e prendendo come riferimento artistico maestri del calibro del Beato Angelico, il Santo della Gioia si rende conto di come l’arte sia il mezzo per eccellenza per comunicare la Fede: colori, forme e suoni sono lo strumento più efficace per raggiungere il cuore dell’uomo e “ammaestrare il credente nella conoscenza di Dio”. Filippo, pertanto, matura una sensibilità artistica sobria, ma che allo stesso tempo esalta la centralità della figura umana e si rende promotore di un’arte che diventa iconografia del mistero divino, “cristificando” la realtà. Tale consapevolezza artistica costituisce la culla ideale per il fiorire di opere caratterizzate da quei canoni di “politezza e povertà” ispiratori dell’arte filippina: in particolare a Roma, nella riedificata chiesa di Santa Maria in Vallicella, alla cui ricostruzione Filippo partecipa attivamente, si ammirano tutt’oggi opere di grande valore artistico e religioso, commissionate proprio dai Padri filippini. Si ricordano pittori come il Nebbia, Durante Alberti, il Muziano, il Pulzone, il Passignano, il Cavalier d’Arpino, il Cerrini, il Morandi: tutti accomunati da uno stile di “decorosissima povertà”, accompagnata da un’efficacissima comunicazione del messaggio religioso, vera e propria catechesi pittorica, che mette al centro la Madonna e Cristo, colmando la distanza ideale tra Cielo e Terra, umano e divino. Ne è dimostrazione un aneddoto citato da Don Danieli: San Filippo entrava in estasi di fronte ad una tela come la “Visitazione” del Barocci, risalente al 1586. Apparteneva alla Chiesa Nuova della Vallicella anche la “Deposizione di Cristo”, celebre capolavoro di Michelangelo Merisi, il Caravaggio, oggi conservato nella Pinacoteca Vaticana, all’indomani delle spoliazioni napoleoniche.

Questa cavalcata tra arte e fede, tra colori, forme e suoni, è stata introdotta dalla dottoressa Grazia Di Natale, dell’Ufficio Beni Culturali diocesano, e allietata dalle piacevole incursioni letterarie di Roberto Tomaello, che ha letto brani relativi al processo di beatificazione di Filippo Neri: piccoli aneddoti e veloci ma icastiche pennellate riguardo alla vita del Santo e alla sua concezione artistica.

Il prossimo appuntamento, che chiuderà la stagione “Autunno in Oratorio”, coronata da grande successo e ottima affluenza di pubblico e giunta ormai alla V edizione, sarà martedì 8 dicembre sempre alle ore 16.45 nell’Oratorio di San Filippo Neri, in via Lomellini: si potrà assistere al Concerto per l’Immacolata del Coro Musica Nova e Orchestra, con direttore G. M. Faveto, che eseguiranno musiche di Haendel, Haydn e Mendelssohn.

 

Alessandro Del Ponte