Convegno su Cesare Baronio

Anno 2007-2008
Luogo Oratorio San Filippo Neri

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Articolo precedente al convegno

Intervento Padre Tesserin

Intervento prof.ssa Polonio

Locandina

Manifesto

 

“Di quanta utilità sieno stati al mondo, e sieno, gli Annali Ecclesiastici del Baronio… le cose stesse da sé parlano”. Così si esprimeva un confratello contemporaneo di Cesare Baronio, intuendo l’enorme importanza della sua opera, che segna l’inizio dell’applicazione dei moderni criteri storiografici allo studio della storia della Chiesa.

E veramente di questo storico, cresciuto nella cerchia di Filippo Neri e divenuto suo primo successore nella guida dell’Oratorio romano, si continua oggi a parlare: numerose sono state infatti le iniziative promosse da enti ecclesiastici e civili a quattro secoli dalla morte, avvenuta il 30 giugno 1607, per celebrarne la figura e approfondirne la conoscenza dell’opera.

Anche Genova ha voluto unirsi a queste iniziative col convegno di studi: “Cesare Baronio: storia e santità”, organizzato dalla Congregazione dell’Oratorio in collaborazione con l’Ufficio Cultura e Università dell’Arcidiocesi e con Oratorium onlus, che si è tenuto giovedì 27 settembre  nell’Oratorio di San Filippo in via Lomellini.

Mons. Francesco Moraglia, direttore dell’Ufficio, e Padre Mauro De Gioia, Prefetto dell’Oratorio Secolare, hanno introdotto i lavori.

Mons. Moraglia ha particolarmente sottolineato come san Filippo Neri, curando profondamente la crescita spirituale del suo discepolo, lo abbia portato a far emergere anche dalla ricerca culturale la dimensione della carità, divenendo così il Baronio “esempio” significativo di intellettuale capace di coniugare fede e ragione, competenza scientifica e amore alla Chiesa.

Padre De Gioia ha ricordato poi come proprio l’amore per la Chiesa e l’anelito al ritorno alla purezza della comunità apostolica siano stati per il Baronio non solo un punto fermo della ricerca intellettuale, ma un elemento di vissuto concreto nell’Oratorio filippino.

I lavori sono proseguiti con la lettura dei messaggi di saluto del nostro Arcivescovo, Mons. Bagnasco – il cui testo è riportato a fianco -, del Procuratore Generale degli Oratoriani, Padre Edoardo A. Cerrato, e del Prof. Luigi Gulia, Presidente del Centro Studi Baroniani di Sora, patria del nostro storico.

Il Convegno è quindi entrato nel vivo con gli interventi dei due relatori.

La Prof.sa Valeria Polonio, dell’Università di Genova, ha tracciato nel suo intervento dal titolo: “Contrasti e innovazioni: Roma, XVI secolo”, un vivace e sintetico affresco della società italiana e della situazione della Chiesa nel Cinquecento, permettendo agli ascoltatori di comprendere al meglio l’ambiente nel quale il Baronio crebbe ed ebbe ad operare.

Qui si è inserito il secondo relatore, il Prof. Francesco Lovison, Barnabita, della Pontificia Università Gregoriana, che affrontando il tema : “Il Cardinale Cesare Baronio: spiritualità, pietà e scienza” ha toccato diversi aspetti della sua figura e della sua opera, partendo dall’affermazione del grande storico della Chiesa Hubert Jedin che queste non si possono comprendere senza tenere conto del rapporto di Baronio con Filippo Neri.

Interessantissima poi la presentazione degli Annales Ecclesiastici: il solo vedere le dimensioni di uno dei dodici tomi che li  costituiscono ha fatto comprendere al meglio ai partecipanti al Convegno la grandezza di un’opera rimasta per altro incompiuta – la morte interruppe il lavoro del Baronio all’anno 1198 – frutto dell’impegno di un uomo solo, privo degli strumenti e degli aiuti che oggi ci sembrano indispensabili per affrontare la ricerca storica, e che aveva, per sua esplicita confessione, iniziato per pura obbedienza studi verso i quali non si sentiva particolarmente inclinato.

Si comprende, anche solo alla luce delle brevi note esposte, la profondità spirituale del nostro storico, il vissuto di santità che hanno portato il Papa Benedetto XIV a conferirgli nel 1745 il titolo di Venerabile e la Procura dell’Oratorio a riprendere lo scorso anno l’iter della causa di beatificazione.

Secondo la tradizione dell’Oratorio, al termine dei lavori – moderati dal Prof. Paolo Fontana -, i Soli della Cappella Musicale Filippina, diretti dal Maestro Mario Faveto, hanno eseguito alcuni brani polifonici.